
19 Mag L’IMPORTANZA DEL FARE ED IL VALORE DI FAR CONOSCERE
Come nasce la strategia di comunicazione del progetto #oltrequelmuro: dal bruco alla farfalla, il passaggio fino alla realizzazione del nuovo parco visto dagli occhi dei professionisti del branding.
Parlando dell’area ex Macrico, che è tra i “trend topic” ovvero i temi di discussioni più in voga degli ultimi tempi anche tra i ragazzi, una delle tesi che ho sentito ribadire più spesso rappresenta anche uno dei timori più grandi dei casertani, ovvero che anche questa possa essere l’ennesima falsa partenza.
Dopo tanti anni di progetti a vuoto e annunci mancati in effetti non è semplice far ricredere le persone.
Un indizio tra tutti però che questa sia “la volta buona” è dato proprio dalla nostra presenza.
Il progetto “Oltre quel Muro” è nato dalla volontà della Diocesi di Caserta di fare le cose sul serio.
Volersi affidare a dei professionisti per la comunicazione, che tra l’altro in questa fase stanno lavorando pro bono per offrire un contributo alla Chiesa ed alla città, così come stanno facendo anche molte altre aziende e professionisti, ha rappresentato un passo importante per dare risalto all’opera.
È necessario fare le cose come si deve a partire da subito, in questa fase di passaggio, fino a quando tutto sarà definito e muterà per trasformarsi nel piano definitivo di gestione del Parco.
Con questo spirito è iniziato tutto, realizzando da subito un brand ed un sito temporaneo, come voce ufficiale del progetto, con tanto di profili social, canale Youtube e tante iniziative, realizzate ed ancora da fare, anche off-line.
L’azienda che sta curando tutto questo è Pixxa (www.pixxa.it), giovane startup casertana che, oltre a sviluppare l’app LA MIA CAMPANIA per la promozione del turismo di prossimità, si occupa di comunicazione.
Il nome PIXXA nasce dall’incontro del Pixel, atomo del mondo digitale, con la pizza che è il simbolo del nostro territorio. Un digital Made in SUD insomma, rappresentato da una squadra di giovani professionisti, in maggioranza al femminile, che tanto sta facendo e tanto potrà fare per supportare il decollo del progetto e la successiva gestione.
Non è cosa semplice perché, seppur chiaro il passato, seppur fermo il presente non lo è altrettanto quello che sarà il futuro. Bisognerà traghettare l’area ex Macrico a quella del nuovo Parco attraverso un percorso ancora indefinito e non privo di ostacoli. Il Vescovo nel suo Manifesto ha indicato la rotta da seguire: arrivare ad un piano e ad un progetto architettonico avvalendosi di alte professionalità ed in maniera partecipata, coinvolgendo tutti i casertani di buona volontà.
A tutti le persone che vogliono dare una mano in questa fase chiediamo di entrare a far parte della nostra community, facendo like alle nostre pagine social “oltre quel muro” sia Facebook che Instagram, partecipare alle discussioni, proporre idee e visitare il sito www.oltrequelmuro.it per restare costantemente aggiornati e contribuire affinché tutto questo passi da un sogno per troppo tempo disatteso ad una stupenda realtà di futuro per tutti noi.
Poi c’è anche la storia di don Antonio Loffredo del rione Sanità: un prete che avrebbe potuto dedicarsi semplicemente a fare il prete, o a combattere la criminalità o a fare tutte le cose belle che fanno i preti al Sud e invece ha recuperato le catacombe di Napoli trasformandole in un’impresa civile che ha restituito bellezza, lavoro, legalità, innovazione. L’ha fatto senza aspettarsi aiuti dallo stato, dal comune dal PNRR, ma con finanziamenti privati. Il placemaker si attiva perché ha una visione economica e capisce che la sostenibilità economica della propria impresa è la prima cosa che deve essere calcolata e quindi si può venire dai contesti più diversi, però c’è un metodo pragmatico e potrei dire imprenditoriale.
Nello Scialla – nello.scialla@pixxa.it